La prova generale della morte

[31 Dicembre]
Meditazione di John Piper

Tu li porti via come in una piena; sono come un sogno. Sono come l’erba che verdeggia la mattina; la mattina essa fiorisce e verdeggia, la sera è falciata e inaridisce…Insegnaci dunque a contare bene i nostri giorni, per acquistare un cuore saggio. (Salmo 90: 5-6, 12)


Per me, la fine di un anno è come la fine della mia vita. E le 23.59 del 31 Dicembre sono come l’attimo della mia morte.

I 365 giorni dell’anno sono come una vita in miniatura. E queste ore finali sono come gli ultimi giorni in ospedale dopo che il dottore mi ha detto che la mia fine è molto vicina. E in queste ultime ore, la vita di questo anno passa davanti ai miei occhi e mi trovo davanti ad un’inevitabile domanda: Ho vissuto bene? Gesù Cristo, il giudice giusto, dirà “Ben fatto, mio servo fedele”?

Mi sento molto benedetto dal fatto che il mio anno finisca in questo modo. E prego che la fine dell’anno abbia lo stesso significato anche per te.

La ragione per la quale mi sento benedetto è che è un enorme vantaggio avere un “giro di prova” della mia stessa morte. È un grande beneficio quello di provare una volta all’anno in preparazione per l’ultima scena della tua vita. È un enorme beneficio perché la mattina del 1 Gennaio troverà la maggior parte di noi vivi, all’inizio di un’intera nuova vita, e capaci di iniziare l’anno tutto da capo.

La cosa bella riguardo alle prove è che ti mostrano dove sono le tue debolezze, e dove la tua preparazione era carente; ti danno tempo per apportare dei cambiamenti prima dello spettacolo vero e proprio.

Suppongo che per alcuni di voi il pensiero della morte sia così macabro, tetro, pieno di afflizione e dolore che tu faccia il possibile per tenerlo fuori dalla tua testa, specialmente durante le vacanze. Penso che ciò non sia saggio e che possa nuocerti gravemente. Infatti ho imparato che ci sono poche cose che più mi hanno rivoluzionato la vita come una riflessione periodica della mia stessa morte.

Come fai ad acquistare un cuore saggio in modo da sapere quale sia il modo migliore di vivere? Il salmista risponde così:

Tu li porti via come in una piena; sono come un sogno. Sono come l’erba che verdeggia la mattina; la mattina essa fiorisce e verdeggia, la sera è falciata e inaridisce…Insegnaci dunque a contare bene i nostri giorni, per acquistare un cuore saggio. (Salmo 90:5-6, 12)

Contare i tuoi giorni significa semplicemente ricordare che la tua vita è breve e che la tua morte arriverà presto. Una grande saggezza – una saggezza enorme e capace di rivoluzionare la vita – proviene da una riflessione periodica riguardo a queste cose.

Il criterio di successo che Paolo usava per misurare la sua vita era quello di vedere se aveva conservato la fede. Questo è ciò su cui voglio focalizzarmi.

E se scopriamo di non aver conservato la fede in questo anno passato, allora possiamo essere grati, come lo sono io, che questa morte da fine dell’anno è (speriamo) solo una prova generale, e una vita piena di fede potenziale si presenta davanti a noi nel nuovo anno.


					

Equipaggiati e potenziati

[30 Dicembre]
Meditazione di John Piper

Ora il Dio della pace, che in virtù del sangue del patto eterno ha tratto dai morti il grande pastore delle pecore, il nostro Signore Gesù, vi renda perfetti in ogni bene, affinché facciate la sua volontà, e operi in voi ciò che è gradito davanti a lui, per mezzo di Gesù Cristo. A lui sia la gloria nei secoli dei secoli. Amen. (Ebrei 13:20-21)


Cristo ha versato il sangue del patto eterno. Grazie a questa redenzione riuscita Egli ha ottenuto la benedizione della resurrezione dai morti. Egli è adesso il nostro Signore vivente e il nostro Pastore.

E per questo, Dio fa due cose.

1. Ci rende perfetti in ogni bene affinché facciamo la sua volontà, e
2. Opera in noi ciò che è gradito davanti a Lui.

Il “patto eterno”, suggellato dal sangue di Cristo, è il nuovo patto. E la promessa del nuovo patto è questa: “Io metterò la mia legge nell’intimo loro, la scriverò sul loro cuore (Geremia 31:33). Perciò, il sangue di questo patto non solo assicura il fatto che Dio ci equipaggerà per fare la sua volontà, ma anche che Dio stesso opererà in noi per fare in modo che ciò avvenga con successo.

La volontà di Dio non è soltanto scritta su pietra o su carta come un mezzo della grazia. È all’opera in noi. E l’effetto è questo: sentiamo, pensiamo e agiamo in modi che fanno piacere a Dio.

Ci viene comunque comandato di usare l’equipaggiamento che Egli ci fornisce: “Adoperatevi al compimento della vostra salvezza con timore e tremore”. Ma, soprattutto ci viene detto perché: “Infatti è Dio che produce in voi il volere e l’agire, secondo il suo disegno benevolo” (Filippesi 2:12-13).

Se siamo capaci di piacere a Dio – se facciamo ciò che gli piace – è perché la grazia di Dio acquistata con il sangue di Cristo non solo ci sta equipaggiando ma anche trasformando in modo onnipotente.

Un destino orribile

[29 Dicembre]
Meditazione di John Piper

…Gesù, che ci libera dall’ira imminente. (1 Tessalonicesi 1:10)

Ti ricordi per caso se qualche volta da bambino ti sei perso, o se stavi per cadere in un precipizio o ancora se stavi per affogare? E poi improvvisamente sei stato salvato. Hai tenuto cara la vita. Ti sei aggrappato con tutte le tue forze. E hai iniziato a tremare per ciò che hai quasi perso. Ed eri felice, veramente felice e grato. E hai tremato dalla gioia.

Questo è il modo in cui mi sento alla fine dell’anno riguardo alla mia salvezza dall’ira di Dio. Per tutto il giorno di Natale abbiamo tenuto il fuoco acceso nel nostro caminetto. Talvolta i carboni erano così caldi che quando li ho attizzati la mia mano iniziava a bruciare. Mi tiravo indietro e rabbrividivo al pensiero orribile dell’ira di Dio contro il peccato all’inferno. Sarà così tremendo che non possiamo neanche immaginarlo davvero!

La sera di Natale sono andato a trovare una donna il cui corpo era stato ustionato per l’87 percento. Era all’ospedale da agosto. Il mio cuore era a pezzi per lei. Quanto è stato meraviglioso poterle parlare della speranza che proviene dalla Parola di Dio! Ma sono tornato pensando non solo a tutto il dolore che c’è nella sua vita, ma anche al dolore eterno da cui sono stato risparmiato grazie a Cristo.

Metti alla prova la mia esperienza insieme a me. Il modo migliore di finire l’anno è con una gioia che dà dei tremiti? Paolo era grato che il Signore del cielo è: “Gesù, che ci libera dall’ira imminente” (1 Tessalonicesi 1:10). Ha avvertito che ci saranno “ira e indignazione a quelli che, per spirito di contesa, invece di ubbidire alla verità ubbidiscono all’ingiustizia” (Romani 2:8). “Infatti è per queste cose [immoralità sessuale, impurità e cupidigia] che l’ira di Dio viene sugli uomini ribelli” (Efesini 5:6).

Alla fine dell’anno, sto finendo la mia lettura annuale della Bibbia con il suo ultimo libro, l’Apocalisse. È una profezia gloriosa del trionfo di Dio, e della gioia eterna di tutti coloro che “[prendono] in dono dell’acqua della vita” (22:17). Non più lacrime, dolore, depressione, cordoglio e morte (21:4).

Ma che orrore è quello di non pentirsi e aggrapparsi con tutte le forze alla testimonianza di Gesù! La descrizione dell’ira di Dio data dall’apostolo amato (Giovanni) è terrificante. Colui che disprezza l’amore di Dio “berrà il vino dell’ira di Dio versato puro nel calice della sua ira; e sarà tormentato con fuoco e zolfo davanti ai santi angeli e davanti all’Agnello. Il fumo del loro tormento sale nei secoli dei secoli…non ha riposo né giorno né notte” (14:11). “E se qualcuno non fu trovato scritto nel libro della vita, fu gettato nello stagno di fuoco” (20:15). Gesù “pigerà il tino del vino dell’ira ardente del Dio onnipotente” (19:15). E “uscì tanto sangue che giungeva fino al morso dei cavalli, per una distesa di milleseicento stadi [circa 296 chilometri]” (14:20).

Tremo dalla gioia per il fatto che sono salvo! Oh, la santa ira di Dio è un destino orribile. Fuggite da questo fratelli e sorelle. Fuggite con tutta la vostra forza. E salviamo quanti possiamo! Non mi sorprende che c’è più gioia in paradiso per un peccatore che si pente che per 99 giusti (Luca 15:7)!

La gloria è l’obiettivo

[28 Dicembre]
Meditazione di John Piper

Mediante il quale abbiamo anche avuto, per la fede, l’accesso a questa grazia nella quale stiamo fermi, e ci gloriamo nella speranza della gloria di Dio. (Romani 5:2)


Vedere la gloria di Dio è la nostra massima speranza. “Ci gloriamo nella speranza della gloria di Dio” (Romani 5:2). Dio può “preservarvi da ogni caduta e farvi comparire irreprensibili e con gioia davanti alla sua gloria” (Giuda 24).

Egli farà “conoscere la ricchezza della sua gloria verso dei vasi di misericordia che aveva già prima preparati per la gloria” (Romani 9:23). “Dio, che vi chiama al suo regno e alla sua gloria” (1 Tessalonicesi 2:12). “La beata speranza e l’apparizione della gloria del nostro grande Dio e Salvatore, Cristo Gesù” (Tito 2:13).

Gesù, in tutta la sua persona e opera, è l’incarnazione e la rivelazione suprema della gloria di Dio. “Egli, che è splendore della sua gloria e impronta della sua essenza” (Ebrei 1:3). “Padre, io voglio che dove sono io, siano con me anche quelli che tu mi hai dati, affinché vedano la mia gloria” (Giovanni 17:24).

“Esorto dunque gli anziani che sono tra di voi, io che sono anziano con loro e testimone delle sofferenze di Cristo e che sarò pure partecipe della gloria che deve essere manifestata” (1 Pietro 5:1). “La creazione stessa sarà liberata dalla schiavitù della corruzione per entrare nella gloriosa libertà dei figli di Dio” (Romani 8:21).

“Esponiamo la sapienza di Dio misteriosa e nascosta, che Dio aveva prima dei secoli predestinata a nostra gloria” (1 Corinzi 2:7). “Perché la nostra momentanea, leggera afflizione ci produce un sempre più grande, smisurato peso eterno di gloria” (2 Corinzi 4:17). “Quelli che ha giustificati, li ha pure glorificati” (Romani 8:30).

Vedere e condividere la gloria di Dio è la nostra speranza suprema attraverso il vangelo di Cristo.

Speranza che è realmente conosciuta ed è ritenuta preziosa e che ha un effetto enorme e decisivo sui nostri valori, scelte e azioni presenti.

Impara a conoscere la gloria di Dio. Studia la gloria di Dio, la gloria di Cristo, la gloria del mondo che rivela la gloria di Dio, la gloria del vangelo che rivela la gloria di Cristo.

Fa’ tesoro della gloria di Dio al di sopra di tutte le cose.

Studia la tua anima. Impara a conoscere la gloria da cui sei sedotto e perché fai tesoro di glorie che non sono la gloria di Dio.

Studia la tua stessa anima e impara come far crollare le glorie del mondo come Dagon (1 Samuele 5:4) in spregevoli pezzettini sparsi sul pavimento dei templi del mondo.

Qual è il tuo scopo?

[27 Dicembre]
Meditazione di John Piper


Facciamo attenzione gli uni agli altri per incitarci all’amore e alle buone opere. (Ebrei 10:24)


Quando ti alzi la mattina, cosa dici a te stesso riguardo alle speranze che hai per il giorno? Quando guardi all’inizio del giorno fino alla sua fine, cosa vuoi che accada a motivo del fatto che hai vissuto?

Se dici: “non ragiono in questo modo, mi alzo e faccio ciò che devo fare”, allora ti stai tagliando fuori da un mezzo base della grazia, e da una fonte di guida, forza, fruttuosità e gioia. È chiaro nella Bibbia, così come anche in questo passaggio, che Dio vuole che noi aspiriamo consapevolmente a qualcosa di significativo nei nostri giorni.

La volontà rivelata di Dio per te è che quando ti alzi la mattina non ti fai trasportare senza uno scopo per tutta la giornata permettendo solamente a delle semplici circostanze di dettare ciò che fai, ma che hai uno scopo ben preciso – e che ti concentri su un certo tipo di proposito. Sto parlando di bambini, adolescenti, adulti – single, sposati, vedovi, mamme e quant’altro.

Non avere scopi equivale a non avere vita. Le foglie morte nei parchi possono muoversi più di tutto il resto – più dei cani e più dei bambini. Il vento, soffiando, le fa muovere. Dove il vento soffia, loro vanno. Fanno salti, piccole capriole, si impigliano alle reti e ai cancelli, ma non hanno nessuno scopo. Sono piene di moto, ma vuote di vita.

Dio non ha creato gli esseri umani a sua immagine per essere senza scopo, come foglie senza vita che vengono mosse nel giardino della vita. Ci ha creato per avere dei propositi – per avere un focus e un obiettivo per tutti i nostri giorni. Qual è il tuo scopo oggi?

Come riflettere su una calamità

[26 Dicembre]
Meditazione di John Piper

“Le onde della morte mi avevano circondato e i torrenti della distruzione mi avevano spaventato… La via di Dio è perfetta.” (2 Samuele 22:5, 31)


Dopo la morte dei suoi dieci figli a causa di un disastro naturale (Giobbe 1:19), Giobbe disse: “Il Signore ha dato, il Signore ha tolto; sia benedetto il nome del Signore” (Giobbe 1:21). Alla fine del libro, l’autore ispirato conferma la comprensione che Giobbe ha avuto su quanto sia successo. Dice che i fratelli e le sorelle di Giobbe “lo consolarono di tutti i mali che il Signore gli aveva fatto cadere addosso” (Giobbe 42:11).

Questo ha diverse implicazioni cruciali per noi se pensiamo all’enorme calamità avvenuta il 26 dicembre del 2005 nell’Oceano Indiano – uno dei più micidiali disastri naturali mai registrati.

1. Satana non è definitivo, Dio lo è

Satana ha messo mano alla miseria di Giobbe, ma non la mano decisiva. Dio ha dato a Satana il permesso di affliggere Giobbe (Giobbe 1:12; 2:6). Ma Giobbe e lo scrittore di questo libro trattano Dio come la causa ultima e decisiva. Quando Satana afflisse Giobbe con delle piaghe, Giobbe disse a sua moglie “Abbiamo accettato il bene dalla mano di Dio, e rifiuteremmo di accettare il male?” (Giobbe 2:10), e lo scrittore chiama queste ulcere sataniche “i mali che il Signore gli aveva fatto cadere addosso” (Giobbe 42:11). Dunque Satana è reale. E porta miseria. Ma non è decisivo o definitivo. È tenuto al guinzaglio. Non può andare più in là di quanto Dio gli permetta.

2. Anche se è stato Satana a causare il terremoto nell’Oceano Indiano il giorno dopo Natale, lui non è la causa decisiva di oltre 200.000 morti; Dio lo è

In Giobbe 38:8 e 11 Dio afferma di avere il controllo sugli tsunami quando chiede a Giobbe in modo retorico: “Chi chiuse con porte il mare balzante fuori dal grembo materno…[e disse] ‘Fin qui tu verrai, e non oltre; qui si fermerà l’orgoglio dei tuoi flutti’?”. Il Salmo 89:8-9 dice: “Signore…Tu domi l’orgoglio del mare; quando le sue onde s’innalzano, tu le plachi.” E anche oggi Gesù ha lo stesso controllo sui pericoli mortali delle onde che ha avuto durante il suo tempo sulla terra: “Ma Egli, destatosi, sgridò il vento e i flutti, che si calmarono, e si fece bonaccia” (Luca 8:24). In altre parole, anche se Satana ha causato i terremoti, Dio avrebbe potuto fermare le onde.

3. Le calamità distruttive in questo mondo uniscono giudizio e misericordia

I loro scopi non sono semplici. Giobbe era un uomo timorato di Dio e le sue miserie non erano la punizione di Dio (Giobbe 1:1, 8). Il loro scopo era la purificazione, e non la punizione (42:6). Ma non conosciamo la situazione spirituale dei figli di Giobbe. Giobbe era sicuramente preoccupato per loro (Giobbe 1:5). Dio potrebbe essersi preso la loro vita in giudizio. Se questo fosse vero, allora la stessa calamità proverebbe alla fine essere una misericordia per Giobbe e un giudizio per i suoi figli. Questo è vero di tutte le calamità. Esse uniscono giudizio e misericordia. Sono sia punizione e sia purificazione. La sofferenza, e anche la morte, possono essere sia un giudizio e sia una misericordia allo stesso tempo.

La più chiara illustrazione di questo è la morte di Gesù. Essa era sia giudizio e sia misericordia. Era giudizio su Gesù perché Egli ha portato i nostri peccati (non i suoi), ed era misericordia nei nostri confronti, che ci affidiamo a Lui per portare la nostra punizione (Galati 3:13; 1 Pietro 2:24) ed essere la nostra giustizia (2 Corinzi 5:21). Un altro esempio è la maledizione che giace su questa terra caduta. Coloro che non credono in Cristo la sperimentano come un giudizio, ma i credenti la sperimentano come una misericordiosa, sebbene dolorosa, preparazione per la gloria. “La creazione è stata sottoposta alla vanità, non di sua propria volontà, ma a motivo di colui che ve l’ha sottoposta” (Romani 8:20). Questa è sottomissione a Dio. Ed è per questo che ci sono gli tsunami.

4. Il cuore che Cristo dona al suo popolo prova compassione per coloro che soffrono, a prescindere dalla loro fede

Quando la Bibbia dice: “Piangete con quelli che piangono” (Romani 12:15), non aggiunge “a meno che non sia stato Dio a procurare quel pianto.” Le persone che hanno confortato Giobbe avrebbero fatto meglio a piangere con Giobbe piuttosto che parlare così tanto. Questo non cambia quando scopriamo che la sofferenza di Giobbe proveniva in definitiva da Dio. No, è giusto piangere con coloro che soffrono. Il dolore è il dolore, non importa ciò che lo ha causato. Siamo tutti peccatori. L’empatia non deriva dalle cause del dolore, ma dalla compagnia nel dolore. E siamo tutti sulla stessa barca.

5. Infine, Cristo ci chiama a mostrare misericordia a coloro che soffrono, anche se non lo meritano

Questo è il significato di misericordia – aiuto immeritato. “Amate i vostri nemici; fate del bene a quelli che vi odiano” (Luca 6:27).

Tre regali di Natale

[25 Dicembre]
Meditazione di John Piper

Figlioli, nessuno vi seduca. Chi pratica la giustizia è giusto, come egli è giusto. Colui che persiste nel commettere il peccato proviene dal diavolo, perché il diavolo pecca fin dal principio. Per questo è stato manifestato il Figlio di Dio: per distruggere le opere del diavolo. (1 Giovanni 3:7-8)


Pensa a questa situazione notevole con me. Se il Figlio di Dio è venuto per aiutarti a smettere di peccare – per distruggere le opere del diavolo – e se è anche venuto per morire in modo che, quando pecchi, ci sia una propiziazione, una rimozione dell’ira di Dio, allora che cosa implica tutto ciò per la tua vita?

Tre cose. Tre cose meravigliose. Le elenco brevemente, come tre regali natalizi.

1. Uno scopo chiaro nella vita

Implica che hai uno scopo chiaro nella tua vita. Ovvero, è semplicemente questo: non peccare. “Vi scrivo queste cose perché non pecchiate” (2:1). “Per questo è stato manifestato il Figlio di Dio: per distruggere le opere del diavolo” (3:8).

Se mi chiedete: “Puoi metterla in modo positivo, invece che negativo?” La risposta è questa: si, è riassunta in 1 Giovanni 3:23. È un bellissimo riassunto di ciò che tutta la lettera di Giovanni esige. Notate il singolare “comandamento” – “Questo è il suo comandamento: che crediamo nel nome del Figlio suo, Gesù Cristo, e ci amiamo gli uni gli altri secondo il comandamento che ci ha dato.” Queste due cose sono strettamente collegate perché Giovanni le definisce un solo comandamento: credi in Gesù e ama gli altri. Questo è il tuo scopo. Questo è il riassunto della vita Cristiana. Riporre la fede in Gesù e amare le persone. Riponi la tua fiducia in Gesù e ama il prossimo. Ecco il primo dono: una ragione di vita.

2. Speranza che i nostri fallimenti saranno perdonati

Ora considera la seconda implicazione della duplice verità che Cristo è venuto per distruggere il nostro peccare e a perdonarci dai nostri peccati. È questa: facciamo progressi nel sconfiggere il nostro peccato quando abbiamo la speranza che i nostri fallimenti saranno perdonati. Se non abbiamo la speranza che Dio perdonerà i nostri falli, allora mollerai dopo aver inizialmente tentato di combattere il peccato.

Molti di voi stanno contemplando dei cambiamenti per questo anno che verrà, perché siete caduti in abitudini peccaminose e volete uscirne. Volete delle nuove abitudini alimentari, nuove abitudini per il divertimento, per il donare. Nuove abitudini per quanto riguarda il comportamento che abbiamo con il nostro coniuge o per le devozioni familiari. Nuovi schemi per il sonno e per l’esercizio fisico. Nuovi modi di avere coraggio quando testimoniamo agli altri di Cristo. Ma stai facendo fatica e ti chiedi se ne valga davvero la pena. Bene, ecco il tuo secondo regalo di Natale: non solo Cristo è venuto per distruggere le opere del diavolo – ovvero il nostro peccare – ma è anche venuto per farci da avvocato quando falliamo nella nostra lotta.

Perciò ti imploro, fa’ che la libertà di fallire ti dia la speranza di lottare. Ma stai attento! Se cambi la grazia di Dio in una licenza per peccare e dici “Bè, anche se fallisco non è un problema, quindi perché dovrei preoccuparmi di lottare?” Se dici questo e lo credi davvero, e ti comporti così, probabilmente non sei nato di nuovo e dovresti esserne terrorizzato.

Ma la maggior parte di voi non si trova in questa situazione. La maggior parte di voi vuole lottare contro le abitudini peccaminose nella vostra vita. E questo è ciò che Dio ti dice: fa’ che la libertà di fallire ti dia la speranza di lottare. Scrivo questo in modo che non pecchiate, ma se peccate avete un avvocato, Gesù Cristo.

3. Cristo ci aiuterà

Ed infine, la terza implicazione della duplice verità che Cristo è venuto per distruggere il nostro peccare e a perdonarci dai nostri peccati è questa: Cristo stesso ci aiuterà nella nostra battaglia. Ti aiuterà veramente. È dalla tua parte. Non è venuto a distruggere il peccato perché il peccato è divertente. È venuto a distruggere il peccato perché è fatale. È un’opera ingannevole del diavolo e ci distruggerà se non la combattiamo. È venuto ad aiutarci, e non a ferirci.

Perciò, ecco il tuo terzo regalo di Natale: Cristo stesso ti aiuterà a sconfiggere il peccato che c’è in te. Prima Giovanni 4:4 dice: “Colui che è in voi è più grande di colui che è nel mondo.” Gesù è vivo, è onnipotente, e vive in noi per mezzo della fede. E Gesù è per noi, non contro di noi. Egli ti aiuterà. Abbi fiducia in Lui.

Il Figlio di Dio è apparso

[24 Dicembre]
Meditazione di John Piper

Figlioli, nessuno vi seduca. Chi pratica la giustizia è giusto, come egli è giusto. Colui che persiste nel commettere il peccato proviene dal diavolo, perché il diavolo pecca fin dal principio. Per questo è stato manifestato il Figlio di Dio: per distruggere le opere del diavolo. (1 Giovanni 3:7-8)


Quando il versetto 8 dice: “Per questo è stato manifestato il Figlio di Dio: per distruggere le opere del diavolo”, quali sono le “opere del diavolo” che Giovanni ha in mente? La risposta è chiara dal contesto.

Prima di tutto, il versetto 5 è un parallelismo chiaro: “Ma voi sapete che egli è stato manifestato per togliere i peccati.” La locuzione “è stato manifestato…” si trova sia al versetto 5 che al versetto 8. Perciò probabilmente le “opere del diavolo” che Gesù è venuto a distruggere sono i peccati. La prima parte del versetto 8 rende certa questa affermazione: “Colui che persiste nel commettere il peccato proviene dal diavolo, perché il diavolo pecca fin dal principio.”

Il problema in questo contesto è il peccato, non la malattia, le auto rotte, o i progetti rovinati. Gesù è venuto nel mondo per aiutarci a smettere di peccare.

Mettiamolo insieme alla verità di 1 Giovanni 2:1: “Figlioli miei, vi scrivo queste cose perché non pecchiate.” In altre parole, Giovanni sta promuovendo lo scopo del Natale (3:8), il motivo dell’incarnazione. Poi aggiunge (2:1-2), “e se qualcuno ha peccato, noi abbiamo un avvocato presso il Padre: Gesù Cristo, il giusto. Egli è il sacrificio propiziatorio per i nostri peccati, e non soltanto per i nostri, ma anche per quelli di tutto il mondo.”

Ma ora guarda cosa significa: vuole dire che Gesù è stato manifestato nel mondo per due motivi. È venuto in modo che potessimo smettere di peccare; ed è venuto a morire in modo che ci fosse una propiziazione – un sacrificio sostitutivo che toglie la rabbia di Dio – per i nostri peccati, quando pecchiamo.

Il regalo indescrivibile di Dio

[23 Dicembre]
Meditazione di John Piper

Se infatti, mentre eravamo nemici, siamo stati riconciliati con Dio mediante la morte del Figlio suo, tanto più ora, che siamo riconciliati, saremo salvati mediante la sua vita. Non solo, ma ci gloriamo anche in Dio per mezzo del nostro Signore Gesù Cristo, mediante il quale abbiamo ora ottenuto la riconciliazione. (Romani 5:10-11)


Come riceviamo la riconciliazione in modo pratico e come esultiamo in Dio? Una risposta è di farlo attraverso Gesù Cristo. Che significa, almeno in parte, che facciamo del ritratto di Gesù nella Bibbia – ovvero dell’opera e delle parole di Gesù che sono descritte nel Nuovo Testamento – il contenuto essenziale della nostra esultanza in Dio. L’esultanza senza il contenuto di Cristo non gli rende onore.

In 2 Corinzi 4:4-6 Paolo descrive la conversione in due modi. Al versetto 4 dice che è vedere la “gloria di Cristo, che è l’immagine di Dio.” E al versetto 6 dice che la conversione è vedere la “gloria di Dio, che rifulge nel volto di Cristo”. In entrambi i casi il punto è questo: abbiamo Cristo, l’immagine di Dio, e abbiamo Dio nel volto di Cristo.

Dal punto di vista pratico, esultando in Dio tu esulti in ciò che vedi e conosci di Dio nel ritratto di Gesù Cristo. E questo arriva alla sua piena esperienza quando l’amore di Dio è sparso nei nostri cuori dallo Spirito Santo, come dice Romani 5:5.

Perciò, questo è il punto fondamentale del Natale. Non solo Dio ha acquistato la nostra riconciliazione attraverso la morte del Signore Gesù Cristo (versetto 10), e non solo Dio ci ha permesso di ricevere quella riconciliazione attraverso il Signore Gesù Cristo (versetto 11), ma anche adesso, come dice il versetto 11, esultiamo in Dio stesso attraverso il nostro Signore Gesù Cristo.

Gesù ha acquistato la nostra riconciliazione. Gesù ci ha permesso di ricevere la riconciliazione e di aprire il dono. E Gesù stesso risplende da dentro la carta regalo – il dono indescrivibile – Dio nella carne, che suscita tutta la nostra esultanza in Dio.

Guarda a Gesù questo Natale. Ricevi la riconciliazione che Lui ha acquistato. Non lasciare questo regalo su una mensola senza che venga aperto. E non aprirlo per sminuirlo davanti a tutti gli altri tuoi piaceri.

Apri il regalo e goditelo. Esulta in Lui. Fallo diventare il tuo piacere. Fallo diventare il tuo tesoro.

Affinché tu possa credere

[22 Dicembre]
Meditazione di John Piper

Ora Gesù fece in presenza dei discepoli molti altri segni, che non sono scritti in questo libro; ma questi sono stati scritti affinché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e affinché, credendo, abbiate vita nel suo nome. (Giovanni 20:30-31)


Sono fermamente convinto che tra quelli di noi che sono cresciuti in chiesa, che possono recitare a memoria le importanti dottrine della nostra fede e che quasi sbadigliano quando sentono il credo apostolico, tra di noi qualcosa deve essere fatta per aiutarci a provare ancora di più l’ammirazione, il timore, lo stupore e la meraviglia per il Figlio di Dio, generato dal Padre fin dall’eternità, che riflette la gloria di Dio essendo l’immagine stessa della sua persona, attraverso la quale tutte le cose furono create e che mantiene l’universo con la parola della sua potenza.

Puoi leggere ogni favola mai scritta, ogni storia di fantasmi o un thriller, e non troverai niente di più sconvolgente, strano, bizzarro e affascinante della storia dell’incarnazione di Gesù.

Quanto siamo apatici! Quanto siamo insensibili e freddi riguardo alla tua gloria e alla tua storia! Quante volte mi sono dovuto pentire e dire: “Dio, mi dispiace che le storie che gli uomini si sono inventati stimolano le mie emozioni, il mio stupore, la mia meraviglia, la mia ammirazione e la mia gioia più della tua stessa storia che è reale e vera.”

I film sullo spazio dei nostri giorni come Guerre Stellari possono farci del bene: infatti possono umiliarci e portarci al pentimento, mostrandoci che siamo capaci di provare quello stupore e quello meraviglia che così raramente proviamo quando contempliamo il Dio eterno e il Cristo cosmico, ed anche un vero contatto vivente fra noi e loro nella persona di Gesù di Nazareth.

Quando Gesù disse: “Per questo sono venuto nel mondo”, disse qualcosa di gran lunga più sconvolgente, strana, bizzarra e misteriosa di qualsiasi altra asserzione di fantascienza che tu abbia mai letto.

Prego con tutto il cuore che lo Spirito di Dio prorompa potentemente su di me e su di te; perché lo Spirito Santo faccia irruzione nella mia esperienza in modo spaventoso, per risvegliarmi e farmi vedere la realtà inimmaginabile di Dio.

Uno di questi giorni un lampo riempirà il cielo dall’alba fino al tramonto e uno simile ad un figlio d’uomo apparirà tra le nuvole con i suoi potenti angeli in un fuoco fiammeggiante. E lo vedremo chiaramente. E, o per via del terrore o per pura eccitazione, tremeremo e ci chiederemo come abbiamo fatto a vivere così a lungo con un Cristo “addomesticato e innocuo”.

Queste cose sono scritte affinché crediate che Gesù Cristo è il Figlio di Dio che è venuto nel mondo. Affinché crediate davvero.