La sofferenza di Cristo in noi

[1 Novembre]
Meditazione di John Piper

Ora sono lieto di soffrire per voi; e quel che manca alle afflizioni di Cristo lo compio nella mia carne a favore del suo corpo che è la chiesa. (Colossesi 1:24)


Cristo ha preparato un’offerta d’amore per il mondo, soffrendo e morendo per i peccatori. È completa e non manca di nulla – eccetto una cosa soltanto, ovvero una personale presentazione da parte di Cristo stesso alle nazioni del mondo.

La risposta di Dio a questa mancanza è chiamare il popolo di Cristo (persone come Paolo) a fare una presentazione personale delle afflizioni di Cristo a tutto il mondo. Facendo ciò, compiamo “quel che manca alle afflizioni di Cristo.” Completiamo ciò per cui siamo stati intesi, ovvero, una presentazione personale a coloro che non conoscono il valore infinito delle sofferenze di Cristo.

Ma la cosa più sorprendente di Colossesi 1:24 è come Paolo compia ciò che manca alle afflizioni di Cristo.

Paolo dice che è la sua stessa sofferenza a “compiere” le afflizioni di Cristo. Ciò significa, allora, che Paolo mostra le sofferenze di Cristo soffrendo lui stesso per coloro che cerca di conquistare a Cristo. Nelle sue sofferenze essi vedono le sofferenze di Cristo.

Questo è un risultato stupefacente: Dio intende che le afflizioni di Cristo siano presentate al mondo attraverso le afflizioni del suo popolo.

Dio intende davvero che il corpo di Cristo, la chiesa, sperimenti alcune delle sofferenze che Gesù ha sperimentato in modo quando proclamiamo la Croce come l’unico modo di vivere, le persone possano vedere i segni della Croce in noi e provare l’amore della Croce da parte nostra.