La scuola della sofferenza

[31 Ottobre]
Meditazione di John Piper

“La mia grazia ti basta, perché la mia potenza si dimostra perfetta nella debolezza.” (2 Corinzi 12:9)


Questo è lo scopo universale di Dio per tutta la sofferenza cristiana: maggiore appagamento in Dio e minore soddisfazione in se stessi e nel mondo. Non ho mai sentito nessuno dire: “le lezioni più profonde della mia vita le ho imparate grazie a momenti facili e segnati dal benessere.”

Ma ho sentito dei grandi uomini di fede dire: “Ogni passo in avanti che ho mai fatto nel riuscire a comprendere la profondità dell’amore di Dio e nel crescere con Lui è stato possibile grazie alla sofferenza.”

La perla di più grande valore è la gloria di Cristo.

Perciò, Paolo sottolinea che nelle nostre sofferenze la gloria della grazia pienamente sufficiente di Cristo viene magnificata. Se ci affidiamo a Lui nelle avversità ed Egli sostiene il nostro “gioire in speranza”, allora Egli si dimostra essere il Dio di grazia e forza che ci soddisfa pienamente.

Se ci aggrappiamo a Lui “quando la nostra anima cede su tutti i fronti”, allora dimostriamo che Egli è più desiderabile di qualsiasi altra cosa che abbiamo perso.

Cristo ha detto all’apostolo che soffriva: “La mia grazia ti basta, perché la mia potenza si dimostra perfetta nella debolezza.” E Paolo ha risposto: “Perciò molto volentieri mi vanterò piuttosto delle mie debolezze, affinché la potenza di Cristo riposi su di me. Per questo mi compiaccio in debolezze, in ingiurie, in necessità, in persecuzioni, in angustie per amore di Cristo; perché quando sono debole, allora sono forte” (2 Corinzi 12:9-10).

Perciò la sofferenza è chiaramente concepita da Dio non solo come un modo per non far dipendere i credenti su loro stessi, ma piuttosto sulla grazia, ma anche come un modo per mettere in risalto quella grazia e farla risplendere.

Le cose più profonde della vita in Dio sono scoperte grazie alla sofferenza.