La gloria spetta al donatore

[26 Gennaio]
Meditazione di John Piper

Ed è anche a quel fine che preghiamo continuamente per voi, affinché il nostro Dio vi ritenga degni della vocazione e compia con potenza ogni vostro buon proposito e l’opera della vostra fede, in modo che il nome del nostro Signore Gesù [Cristo] sia glorificato in voi, e voi in lui, secondo la grazia del nostro Dio e Signore Gesù Cristo. (2 Tessalonicesi 1:11-12)


È davvero un’ottima notizia che Dio faccia in modo che la Sua gloria sia magnificata attraverso l’esercizio della Sua grazia.

Per essere precisi, Dio è glorificato tramite il potere della sua ira (Romani 9:22), ma ripetutamente nel Nuovo Testamento (come pure nel Vecchio, si veda per esempio Isaia 30:18) dice che noi dobbiamo sperimentare la grazia di Dio, così che a Dio sia data la gloria.

Considera come funziona tutto questo nella preghiera di 2 Tessalonicesi 1:11-12

Paolo prega affinché Dio compia ogni nostro buon proposito.

Ma come? Paolo prega che essi siano compiuti “con [la] potenza [di Dio]”. Ovvero, che siano “opere della fede”.

Perché? In modo che Gesù venga glorificato in noi.

Ciò significa che la gloria va al donatore. Se noi portiamo a compimento un buon proposito “con la sua potenza”, a Lui va la gloria. Noi abbiamo fede, ma lui ci da la forza. Noi otteniamo l’aiuto; Lui ottiene la gloria. Questo è il principio che ci mantiene umili e felici e rende Lui supremo e glorioso.

Poi Paolo dice che questa glorificazione di Cristo è “secondo la grazia del nostro Dio e Signore Gesù Cristo”.

La grazia è la risposta di Dio alla preghiera di Paolo per quanto riguarda il nostro affidarci al potere di Dio per compiere buone opere. La grazia è il potere di Dio per compiere ciò che tu ti proponi di fare.

È così che funziona nel Nuovo Testamento. Ci si affida a Dio affinché la sua grazia apra le porte, e Lui riceve la gloria quando l’aiuto sperato arriva.

Noi otteniamo l’aiuto; Lui ottiene la gloria.

Ecco perché la vita cristiana, e non solo la conversione, è un’ottima cosa.