Il significato della sofferenza

[3 Novembre]
Meditazione di John Piper

Stimando gli oltraggi di Cristo ricchezza maggiore dei tesori d’Egitto, perché aveva lo sguardo rivolto alla ricompensa. (Ebrei 11:26)


Non scegliamo la sofferenza semplicemente perché ci viene detto di farlo, ma per Colui che ci dice di descriverla come la strada per la gioia eterna.

Egli ci chiama all’obbedienza della sofferenza non per dimostrare la forza della nostra devozione al dovere, per rivelare il vigore della nostra risolutezza morale o per provare quanto è grande la nostra tolleranza al dolore, ma piuttosto per manifestare, con la nostra fede semplice, quanto infinitamente preziose sono le sue promesse e che esse ci soddisfano pienamente.

Mosè “[preferì] essere maltrattato con il popolo di Dio che godere per breve tempo i piaceri del peccato…perché aveva lo sguardo rivolto alla ricompensa” (Ebrei 11:25-26). Perciò, la sua obbedienza ha glorificato il Dio di grazia, e non la sua risolutezza nel soffrire.

Questa è l’essenza dell’edonismo cristiano. Nella ricerca della gioia attraverso la sofferenza, noi esaltiamo il valore della Fonte della nostra gioia, che ci soddisfa pienamente. Dio stesso risplende nel suo splendore alla fine del tunnel del nostro dolore.

Se non capiamo che Egli è l’obiettivo e la base della nostra gioia nella sofferenza, allora il significato stesso della nostra sofferenza si perderà.

Il significato è questo: Dio è il guadagno. Dio è il guadagno. Dio è il guadagno.

Lo scopo principale dell’uomo è glorificare Dio. Ed è ancor più vero nella sofferenza rispetto a qualsiasi altra cosa che Dio è maggiormente glorificato in noi quanto più noi siamo soddisfatti in Lui.