Cosa tiene legate le mani dell’amore?

[31 Marzo]
Meditazione di John Piper

Noi ringraziamo Dio, Padre del nostro Signore Gesù Cristo, pregando sempre per voi, perché abbiamo sentito parlare della vostra fede in Cristo Gesù e dell’amore che avete per tutti i santi, a causa della speranza che vi è riservata nei cieli. (Colossesi 1:3-5)


Il problema con la chiesa di oggi non è che ci sono troppe persone che sono follemente innamorate del paradiso. Il problema non è che credenti praticanti si ritirino dal mondo, e che passino la metà dei loro giorni leggendo le Scritture e l’altra metà cantando della loro gioia in Dio, indifferenti ai bisogni del mondo.

Il problema è che credenti praticanti leggano la Scrittura per dieci minuti al giorno e poi passino metà della giornata a fare soldi e l’altra metà godendo delle cose per cui li spendono.

Non è l’essere incentrati sul paradiso quello che ostacola l’amore, ma è l’essere concentrati sul mondo che lo ostacola, anche quando questo è camuffato da una routine religiosa del fine settimana.

Dove sono quelle persone i cui cuori sono così appassionatamente innamorati della gloria promessa del paradiso che si sentono come esuli e stranieri su questa terra? Dove sono coloro che hanno assaporato la bellezza dell’era che verrà tanto che i diamanti di questo mondo gli sembrano pezzi di carbone, e il divertimento che questo mondo può offrire sembri vuoto, e che persino le cause morali di questo mondo sembrino troppo piccole in confronto all’eternità? Dove sono quelle persone?

Non sono schiave di internet, del cibo, del dormire, del bere, del fare festa, dell’andare a pescare, a nuotare… eccetera eccetera. Sono uomini e donne liberi in terra straniera. Le loro uniche domande sono: come possiamo massimizzare la nostra gioia in Dio per tutta l’eternità mentre siamo esuli su questa terra? La loro risposta è sempre la stessa: adoperandoci per l’amore.

C’è solo una cosa che soddisfa il cuore di coloro il cui tesoro sta nei cieli: fare le opere del paradiso. E il paradiso è un mondo d’amore.

Non sono le corde del paradiso che legano le mani dell’amore. Ma è l’amore per il denaro, per il divertimento e per le comodità e per la lode di sé stessi – queste sono le corde, i lacci, che legano le mani dell’amore. E il potere di tagliare queste corde è la speranza che viene da Cristo.

Lo ripeto ancora, con tutta la convinzione che ho dentro: non è l’essere incentrati sul paradiso quello che ostacola l’amore su questa terra, ma è l’essere concentrati sul mondo che lo ostacola. E perciò, la più grande fonte dell’amore è la potente, e liberatoria fiducia nella speranza che proviene da Cristo.