Come odiare la tua vita

[20 Maggio]
Meditazione di John Piper

“In verità, in verità vi dico che se il granello di frumento caduto in terra non muore, rimane solo; ma se muore, produce molto frutto. Chi ama la sua vita la perde, e chi odia la sua vita in questo mondo la conserverà in vita eterna.” (Giovanni 12:24-25)


“Chi odia la sua vita in questo mondo la conserverà in vita eterna.” Che cosa significa?

Significa, come minimo, che non pensi troppo alla tua vita su questa terra. In altre parole, non importa più di tanto di ciò che succede alla tua vita in questo mondo.

Se gli uomini parlano bene di te, non importa più di tanto.
Se ti odiano, non importa granché.
Se possiedi molte cose, non importa più di tanto.
Se possiedi poco, non importa.
Se sei perseguitato, o se mentono al tuo riguardo, non importa granché.
Se sei famoso o sconosciuto, non importa molto.
Se sei morto, tutte queste cose non hanno importanza.

Ma il punto è ancora più radicale. Ci sono delle scelte che bisogna fare qui, e non solo delle esperienze passive. Gesù continua dicendo: “Se uno mi serve, mi segua” (Giovanni 12:26). Dove? Gesù sta andando nel Getsemani e verso la croce.

Gesù non sta solamente dicendo: se le cose vanno male, non agitatevi, tanto siete comunque morti. Egli sta dicendo: Scegliete di morire con me. Scegliete di odiare la vostra vita in questo mondo nello stesso modo in cui io ho scelto la croce.

Questo è ciò che Gesù intendeva quando ha detto: “Se uno vuol venire dietro a me, rinunci a se stesso, prenda la sua croce e mi segua” (Matteo 16:24). Egli ci chiama a scegliere la croce. C’era solamente una cosa che le persone facevano sulla croce. Morivano su di essa. “Prendi la tua croce” significa “come un granello di frumento, cadi a terra e muori.” Scegli questo.

Ma perché? A motivo di un impegno radicale per il ministero: “Ma non faccio nessun conto della mia vita, come se mi fosse preziosa, pur di condurre a termine la mia corsa e il servizio affidatomi dal Signore Gesù, cioè di testimoniare del vangelo della grazia di Dio” (Atti 20:24). Riesco a sentire Paolo dire: “non mi importa di ciò che mi accade – se posso vivere per la gloria della sua grazia.”