Perchè Gesù è venuto?

[11 Dicembre]
Meditazione di John Piper

Poiché dunque i figli hanno in comune sangue e carne, egli pure vi ha similmente partecipato, per distruggere, con la sua morte, colui che aveva il potere sulla morte, cioè il diavolo, e liberare tutti quelli che dal timore della morte erano tenuti schiavi per tutta la loro vita. (Ebrei 2:14-15)


Il passo di Ebrei 2:14-15 merita più tempo dei soli due minuti di una devozione natalizia. Questi versetti mettono in connessione l’inizio e la fine della vita terrena di Gesù. Questi versetti ci dicono chiaramente perché Gesù è venuto. Sono perfetti da usare con un amico o familiare non credente per accompagnarli passo passo nella tua visione cristiana del Natale. Potresti fare qualcosa del genere…

“Poiché dunque i figli hanno in comune sangue e carne…”

Il termine “figli” è preso dal versetto precedente e si riferisce alla progenie spirituale di Cristo, il Messia (vedi Isaia 8:18; 53:10). Questi sono anche “figli di Dio”. In altre parole, mandando Cristo, Dio ha appositamente in vista la salvezza dei suoi “figli”. È vero che “Dio ha tanto amato il mondo, che ha mandato [Gesù].” Ma è anche vero che Dio intendeva appositamente “riunire in uno i figli di Dio dispersi” (Giovanni 11:52). Il piano di Dio era di offrire Cristo al mondo, e di portare a compimento la salvezza dei suoi “figli” (vedi 1 Timoteo 4:10). Puoi sperimentare l’adozione ricevendo Cristo (Giovanni 1:12).

“…Egli pure vi ha similmente partecipato [carne e sangue]…”

Cristo esisteva già prima dell’incarnazione. Egli era spirito. Era la Parola eterna. Era con Dio ed era Dio (Giovanni 1:1; Colossesi 2:9). Ma diventò uomo e rivestì la sua deità con la sua umanità. È diventato pienamente uomo ed è rimasto pienamente Dio. Questo è un enorme mistero in molti modi. Ma è il cuore della nostra fede ed è ciò che la Bibbia insegna.

“…con la sua morte…”

La ragione per cui Cristo diventò uomo era per morire. In quanto Dio, non poteva morire per i peccatori. Ma come uomo poteva. Il suo obiettivo era morire. Perciò doveva nascere come uomo. Era nato per morire. Il venerdì santo è la ragione per il Natale. Questo è ciò che deve essere detto oggi riguardo al vero significato del Natale.

“…per distruggere colui che aveva il potere sulla morte, cioè il diavolo…”

Morendo, Cristo ha sconfitto il diavolo. Come? Coprendo tutti i nostri peccati con il suo sangue. Ciò significa che Satana non ha nessuna motivazione legittima di accusarci davanti a Dio. “Chi accuserà gli eletti di Dio? Dio è colui che li giustifica” (Romani 8:33) – in base a cosa ci giustifica? Attraverso il sangue di Gesù (Romani 5:9).

L’arma principale di Satana contro di noi è il nostro stesso peccato. Se la morte di Gesù toglie il peccato, l’arma più forte del diavolo viene tolta dalle sue mani. Non può chiamarci in giudizio per la pena di morte, perché il Giudice ci ha assolto grazie alla morte di suo Figlio!

“…e liberare tutti quelli che dal timore della morte erano tenuti schiavi per tutta la loro vita.”

Perciò siamo liberi dalla paura della morte. Dio ci ha giustificati. Satana non può capovolgere quel decreto. E Dio vuole che la nostra sicurezza definitiva abbia un effetto immediato nelle nostre vite. Vuole che il lieto fine porti via la schiavitù e la paura del presente.

Se non dobbiamo più temere il nostro nemico ultimo e più grande, la morte, allora non dovremmo aver paura di niente. Possiamo essere liberi. Liberi per la gioia. Liberi per gli altri.

Che enorme regalo di Natale da parte di Dio per noi! E da noi per il mondo!

Oro, incenso e mirra

[10 Dicembre]
Meditazione di John Piper

Quando videro la stella, si rallegrarono di grandissima gioia. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria, sua madre; prostratisi, lo adorarono e, aperti i loro tesori, gli offrirono dei doni: oro, incenso e mirra. (Matteo 2:10-11)


Dio non è servito dalle mani dell’uomo, come se avesse bisogno di qualcosa (Atti 17:25). I doni dei magi non sono un sostegno o qualcosa per far fronte ad una necessità. Disonorerebbe tremendamente un monarca se dei visitatori stranieri portassero dei doni di sostentamento.

E questi doni non sono certo un modo per corrompere Dio. Deuteronomio 10:17 dice che Dio non prende tangenti. Bene, allora che significato hanno? E come fanno a costituire adorazione?

I doni intensificano il desiderio per Cristo nello stesso modo in cui lo è il digiuno. Quando fai un dono del genere a Cristo, è un modo per dire: “La gioia che ricerco (versetto 10) non è la speranza di diventare ricco ottenendo cose da te. Non sono venuto da te per le tue cose, ma per te stesso. E questo desiderio voglio intensificarlo e dimostrarlo rinunciando a delle cose, con la speranza di godere maggiormente di te, e non dei beni materiali. Donandoti ciò di cui tu non hai bisogno, e ciò di cui potrei godere, sto dicendo più profondamente e autenticamente che ‘Tu sei il mio tesoro, e non queste cose.’”

Penso che questo sia ciò che significa adorare Dio con doni d’oro, incenso e mirra.

Che Dio possa prendere la verità di questo tesoro e con essa risvegliare in noi un desiderio autentico per Cristo stesso. Affinché possiamo dire con tutto il cuore: “Signore Gesù, tu sei il Messia, il Re d’Israele. Tutte le nazioni verranno e si prostreranno davanti a te. Dio regna sul mondo per fare in modo che tu sia adorato. Perciò, qualsiasi opposizione io possa trovare, con gioia attribuisco autorità e dignità a te, e ti porto i miei doni per dire che tu soltanto, e non queste cose materiali, puoi soddisfare il mio cuore.”

Due tipi di opposizione a Gesù

[9 Dicembre]
Meditazione di John Piper

Udito questo, il re Erode fu turbato, e tutta Gerusalemme con lui. (Matteo 2:3)


Gesù rappresenta un problema per le persone che non vogliono adorarlo, e porta opposizione per coloro che lo adorano. Probabilmente questo non è un punto centrale nella mente di Matteo, ma è sicuramente inevitabile con l’andare avanti della storia.

In questa storia, ci sono due tipi di persone che non vogliono adorare Gesù il Messia.

Il primo tipo sono quelle persone che non hanno niente a che fare con Gesù. Egli è un essere completamente insignificante nelle loro vite. Questo gruppo di persone è rappresentato dai capi dei sacerdoti e dagli scribi. Il versetto 4 dice: “Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, [Erode] s’informò da loro dove il Cristo doveva nascere.” Loro glielo dissero e poi tornarono come se nulla fosse alle loro faccende. Il silenzio e l’inattività agghiacciante dei capi è opprimente se confrontato all’immensità di quello che stava accadendo.

E notate il versetto 3 che dice: “Udito questo, il re Erode fu turbato, e tutta Gerusalemme con lui.” In altre parole, stavano girando delle dicerie perché qualcuno pensava che il Messia fosse nato. L’inattività da parte dei capi dei sacerdoti è sconvolgente – perché non vanno con i magi? Non sono interessati. Non vogliono adorare il vero Dio.

Il secondo tipo di persone che non vuole adorare Gesù sono quelle che sono profondamente minacciate da Lui. In questa storia si tratta di Erode, che è veramente spaventato. Talmente tanto da inventarsi un piano, mentire e commettere un omicidio di massa per potersi sbarazzare di Gesù.

Dunque, ci saranno oggi questi due tipi di opposizione contro Cristo e i suoi adoratori. Indifferenza e ostilità. Ti trovi in uno di questi due gruppi?

Spero che questo Natale sarà il tempo in cui riconsidererai il Messia e rifletterai su ciò che significa adorarlo.

La stella soprannaturale di Betlemme

[8 Dicembre]
Meditazione di John Piper

“Dov’è il re dei Giudei che è nato? Poiché noi abbiamo visto la sua stella in Oriente e siamo venuti per adorarlo.” (Matteo 2:2)


Spesso la Bibbia stuzzica la nostra curiosità riguardo a come alcune cose siano avvenute. Come ha fatto questa “stella” a portare i Magi dall’Oriente a Gerusalemme?

Non dice che li ha guidati o che ha segnato il percorso. Dice solamente che i magi hanno visto una stella ad Oriente (versetto 2) e sono andati a Gerusalemme. E come ha fatto la stella ad andare davanti a loro nel breve cammino da Gerusalemme a Betlemme, come ci dice il versetto 9? E come faceva una stella a fermarsi sopra il “luogo dov’era il bambino”?

La risposta è: non lo sappiamo. Sono stati impiegati molti sforzi per cercare di spiegare in termini di congiunzioni dei pianeti, delle comete, delle supernove o di luci miracolose. Ma semplicemente non sappiamo. E vorrei esortarti a non preoccuparti con teorie incerte che in fin dei conti hanno poca importanza spirituale.

Mi arrischio a fare una generalizzazione per metterti in guardia: le persone che si preoccupano di capire cosa sia successo esattamente con la stella, o come si sia aperto il Mar Rosso, o ancora come la manna sia caduta da cielo, come Giona sia sopravvissuto dentro al pesce, o come la luna diventi del colore del sangue, sono generalmente persone che hanno quella che io definisco una mentalità per le cose marginali. Non vedi in loro un amore profondo per le meravigliose verità centrali del vangelo – come la santità di Dio, l’orrore del peccato, la morte di Cristo, la giustificazione per sola fede, l’opera santificatrice dello Spirito, la gloria del ritorno di Cristo, e il giudizio finale. Sembra che vogliano sempre distrarti con un argomento marginale in un nuovo articolo o libro. C’è poca gioia per le verità centrali del vangelo.

Ma ciò che è chiaro riguardo a questo argomento della stella è che sta facendo qualcosa che non potrebbe fare da sola: sta guidando i magi dal Figlio di Dio per adorarlo.

In termini biblici, c’è solamente una Persona che sta dietro questa intenzionalità nelle stelle – Dio stesso.

Perciò la lezione è chiara: Dio sta guidando degli stranieri a Cristo per adorarlo. E lo sta facendo tramite un’influenza e potere globale, anzi universale, per portare il suo proposito a compimento.

Luca ci mostra come Dio abbia influenzato l’intero impero romano in modo che il censimento venisse proclamato al tempo esatto per far arrivare una vergine a Betlemme e adempiere la promessa del suo parto. Matteo ci mostra come Dio abbia influenzato le stelle del cielo per fare in modo che dei magi stranieri andassero a Betlemme ad adorare Gesù.

Questo è il proposito di Dio. Lo ha compiuto allora e lo sta compiendo ancora adesso. Il suo scopo è che le nazioni – tutte le nazioni (vedi Matteo 24:14) – adorino suo Figlio.

Questa è la volontà di Dio per tutte le persone nel tuo ufficio al lavoro, nel tuo quartiere così come nella tua casa. Come dice Giovanni 4:23: “Il Padre cerca tali adoratori.”

All’inizio di Matteo abbiamo ancora il modello del “venite-a-vedere”. Ma alla fine il modello è “andate-a-dire”. I magi sono andati e hanno visto. Noi dobbiamo andare e dire.

Ma ciò che non è diverso è che lo scopo di Dio è che le nazioni vengano insieme per adorare suo Figlio.

Messia per i Magi

[7 Dicembre]
Meditazione di John Piper

“Gesù era nato in Betlemme di Giudea, all’epoca del re Erode. Dei magi d’Oriente arrivarono a Gerusalemme, dicendo: “Dov’è il re dei Giudei che è nato?” (Matteo 2:1-2)


Al contrario di Luca, Matteo non ci dice niente riguardo ai pastori che sono andati a vedere Gesù nella stalla. Il suo focus è immediatamente sugli stranieri venuti da Oriente per adorare Gesù.

Così Matteo ritrae Gesù come il Messia universale per le nazioni e non solo per i giudei, sia all’inizio e sia alla fine del suo vangelo.

Qui i primi adoratori sono dei maghi di corte, astrologi o uomini saggi che non provengono da Israele ma dall’Oriente – forse da Babilonia. Erano dei gentili. E impuri.

E alla fine del vangelo di Matteo (28:18), le ultime parole di Gesù sono: “Ogni potere mi è stato dato in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate miei discepoli tutti i popoli.”

Questo non ha solo aperto la porta affinché anche noi gentili potessimo gioire nel Messia, ma ha anche confermato che Gesù fosse veramente il Messia. Perché una delle profezie ripetute era che le nazioni e i re sarebbero infatti venuti a Lui in quanto sovrano del mondo. Per esempio, Isaia 60:3: “ Le nazioni cammineranno alla tua luce, i re allo splendore della tua aurora.”

Perciò Matteo aggiunge una prova della messianicità di Gesù e dimostra che Egli è il Messia – un Re, e Colui che adempirà le promesse – per tutte le nazioni e non solo per Israele.

Pace a coloro di cui Egli è compiaciuto

[6 Dicembre]
Meditazione di John Piper

“E questo vi servirà di segno: troverete un bambino avvolto in fasce e coricato in una mangiatoia”». E a un tratto vi fu con l’angelo una moltitudine dell’esercito celeste, che lodava Dio e diceva: “Gloria a Dio nei luoghi altissimi e pace in terra agli uomini che egli gradisce!” (Luca 2:12-14)


Pace per chi? C’è una nota triste nella lode degli angeli. Pace agli uomini che hanno il suo favore. Pace agli uomini che Egli gradisce. Senza fede è impossibile essere graditi a Dio. Perciò il Natale non porta pace a tutti.

“Il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo, e gli uomini hanno amato le tenebre più della luce, perché le loro opere erano malvagie.” (Giovanni 3:19). Oppure come ha detto l’anziano Simeone quando ha visto il piccolo Gesù “Ecco, egli è posto a caduta e a rialzamento di molti in Israele, come segno di contraddizione…affinché i pensieri di molti cuori siano svelati” (Luca 2:34-35). Quante persone ricercano un Natale freddo e desolato e non riescono a vedere niente più di quello.

“È venuto in casa sua, e i suoi non l’hanno ricevuto; ma a tutti quelli che l’hanno ricevuto egli ha dato il diritto di diventare figli di Dio, a quelli cioè che credono nel suo nome” (Giovanni 1:11-12). Solamente ai suoi discepoli Gesù ha detto: “Vi lascio pace; vi do la mia pace. Io non vi do come il mondo dà. Il vostro cuore non sia turbato e non si sgomenti” (Giovanni 14:27).

Coloro che godono della pace di Dio che supera ogni intelligenza sono coloro che fanno conoscere a Dio le loro richieste in preghiere e suppliche, accompagnate da ringraziamenti.

La chiave che apre il forziere del tesoro della pace di Dio è la fede nelle promesse di Dio. Perciò Paolo prega: “Or il Dio della speranza vi riempia di ogni gioia e di ogni pace nella fede” (Romani 15:13). Quando crediamo alle promesse di Dio e abbiamo gioia, pace e amore, allora Dio è glorificato.

Gloria a Dio nei luoghi altissimi e pace in terra agli uomini che Egli gradisce – uomini e donne che credono in Lui.

Nessuna deviazione dal Calvario

[5 Dicembre]
Meditazione di John Piper

Mentre erano là, si compì per lei il tempo del parto; ed ella diede alla luce il suo figlio primogenito, lo fasciò e lo coricò in una mangiatoia, perché non c’era posto per loro nell’albergo. (Luca 2:6-7)


Ora potresti pensare che se Dio governa il mondo nel modo tale da usare il censimento dell’impero romano per portare Maria e Giuseppe a Betlemme, sicuramente avrebbe potuto fare in modo che ci fosse una stanza libera per loro nell’albergo.

Certamente. E Gesù sarebbe anche potuto nascere in una famiglia benestante. Avrebbe potuto trasformare le pietre in pane nel deserto. Avrebbe potuto chiamare in suo aiuto 10.000 angeli nel Getsemani. Sarebbe potuto scendere dalla croce e salvare se stesso. La domanda non è ciò che Dio poteva fare, ma ciò che voleva fare.

La volontà di Dio era che, nonostante Cristo fosse ricco, diventasse povero per te. I cartelli di “tutto esaurito” affissi alle porte dei motel di Betlemme erano per te. “Si è fatto povero per voi” (2 Corinzi 8:9).

Dio governa tutte le cose – anche l’occupazione delle stanze dei motel – per il bene dei suoi figli. La via del Calvario inizia con un cartello di “tutto esaurito” a Betlemme e finisce con gli sputi e le offese della croce a Gerusalemme.

E non dobbiamo dimenticare che Gesù disse: “Se uno vuol venire dietro a me, rinunci a se stesso e prenda la sua croce.”

Ci uniamo a Lui sulla via del Calvario e sentiamo che ci dice: “Ricordatevi della parola che vi ho detta: ‘Il servo non è più grande del suo signore’. Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi” (Giovanni 15:20).

A coloro che dicono con entusiasmo: “Ti seguirà dovunque andrai!” Gesù risponde: “Le volpi hanno delle tane e gli uccelli del cielo dei nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo.”

Si, Dio avrebbe potuto fare in modo che Gesù avesse una stanza alla sua nascita. Ma quella sarebbe stata una deviazione dalla via del Calvario.